Por Paolo Ferrero (*)
La grande capacità di Trump e di Musk di creare notizie e di occupare la scena mediatica mondiale con cose vere, false, virtuali, inventate e mezze verità rischia di non far capire più nulla di cosa sta succedendo.
Mi pare utile fissare alcuni punti fermi:
1) La guerra economica e finanziaria degli Usa verso l’Ue è cominciata da tempo con la piena corresponsabilità delle elites europee. Adesso, la veemenza di Trump non gli permette più di nascondere cosa sta succedendo e quindi i nostri governanti sono molto indispettiti. Senza tornare ai tempi di Clinton – che inaugurò la stagione delle sanzioni economiche contro l’Ue – negli ultimi tre anni le sanzioni alla Russia sono state con ogni evidenza un atto di guerra economica verso l’Europa, culminato nell’attentato terroristico al gasdotto Nord Stream, compiuto dagli ucraini con la copertura statunitense. Non a caso la Germania è in recessione da un paio di anni.
2) La guerra in Ucraina, è stata sin dall’inizio una guerra voluta dagli Usa – e all’Unione Europea – finalizzata all’indebolimento della Russia. E’ stata sin dall’inizio una guerra per procura fondata sulla spaventosa carneficina di giovani ucraini mandati a morire – attraverso il reclutamento coatto – da un governo nazistoide che si è prestato ad immolare il proprio paese. Il popolo ucraino è stato usato sin dall’inizio come carne da cannone dalle potenze occidentali e dai propri governanti che, a tal fine, sono stati imbottiti di soldi.
3) La guerra è stata sin dall’inizio funzionale al depauperamento dell’Ucraina. Il governo Zelensky ha da tempo incaricato il fondo finanziario statunitense Black Rock di “valorizzare” le risorse ucraine al fine di privatizzarle e di venderle alle imprese occidentali. Tutta questa azione ha arricchito le elites ucraine e distrutto le condizioni di vita del popolo ucraino.
4) Oggi Trump, dopo aver appoggiato nel suo primo mandato presidenziale la strategia che ha portato alla guerra con la Russia, ha preso atto che gli Usa hanno perso la guerra e che non sono in condizioni di proseguirla a causa del loro enorme indebitamento. Trump ha quindi cambiato linea politica – alleandosi con il vincitore e scaricando gli alleati – puntando a trarre il massimo profitto possibile da questa situazione: spolpandosi l’Ucraina e spingendo la Ue al riarmo, vendendogli gli armamenti necessari.
In questa situazione l’Europa ha dinnanzi a se due strade: il suicidio o la pace.
La pace impone l’accettazione della fine dell’alleanza privilegiata con gli Stati Uniti e della Nato, l’apertura immediata della trattativa con la Russia per porre fine alla guerra, riaprire il Nord Stream, abolire le sanzioni alla Russia ed intavolare immediatamente una trattativa con Russia e Stati Uniti sulla ricostruzione democratica, sociale ed economica dell’Ucraina. Una trattativa che – a partire dalla scrittura sul marmo che l’Ucraina resterà neutrale – ripartisca la spesa per la ricostruzione dell’Ucraina medesima.
Si tratta di una strada possibile, che cogliendo l’aspetto positivo della sfida portata da Trump – la proposta di pace e la scelta di venire a patti con l’emergere del mondo multipolare – disegni un futuro dell’Europa nella nuova situazione. Un futuro in cui le residue capacità economiche e una rinnovata relazione con la Russia ed i Brics permettano all’Europa di evitare di fare la fine che Trump ha pensato per il nostro continente: quella dell’Ucraina. Il popolo ucraino è stato usato come carne da cannone per fare la guerra alla Russia e l’Europa rischia di essere spolpata economicamente e produttivamente per “Make the America Great Again”. Con buona pace di Macron, Meloni, Pd e tutti coloro che sperano di poter ancora avere un posto a tavola, l’enormità del debito statunitense e la scelta di Trump di tagliare le tasse ai miliardari Usa, non lascia ai paesi europei nemmeno le briciole.
Le élites europee di centro destra e centro sinistra stanno facendo tutto il contrario ed hanno scelto la strada di un suicidio: il nostro. Vogliono continuare la guerra, la strage del popolo e la distruzione dell’Ucraina, vogliono sprecare miliardi di dollari in armamenti, pagarsi da soli la ricostruzione dell’Ucraina attraverso il suo ingresso nella Ue ed aumentare a dismisura le spese militari distruggendo il welfare. Mai come oggi i nemici dei popoli europei sono coloro che marciano alla loro testa, sono i loro governi.
L’unica scelta realista è quella della trattativa e della pace, così lungamente invocata da Papa Francesco a cui rivolgiamo i nostri migliori auguri di pronta guarigione. Per questo la prima rivendicazione è di fermare immediatamente la spesa militare e la fornitura di armi all’Ucraina, di non inviare nessun soldato e di aprire la trattativa. Chi si oppone a questa strada non è un nemico di Putin ma del popolo ucraino, del popolo italiano, della pace. Chi si oppone a questa strada è il nemico!
(*) Paolo Ferrero Rifondazione Comunista – Direttore rivista Su la testa